di Moreno Signorini

Vittorino Moratti, l’avvocato Vittorino, originario di Fivizzano (MS), è stato il primo Presidente di ACT; nei due anni propedeutici al 1982 anno di costituzione ufficiale dell’Associazione ha fatto da coordinatore della commissione di studio per la stesura dello Statuto che avrebbe guidato la costituenda Associazione e nel 1982 ad aprile quando, davanti al notaio, finalmente l’Associazione si costituì, venne designato quale Presidente del primo triennio.

Nel dicembre 1985, per il grande impegno profuso per la costituzione di FE.N.I.A.R.CO. venne eletto Vice Presidente della neonata Associazione Nazionale.

Era una persona con la quale era facile dialogare, uomo liberale, estroverso, intelligente, appassionato, sempre pronto a confrontarsi e a volte anche a scontrarsi, ma sempre aperto ad accettare idee, ad acquisire nuove esperienze.

Sicuramente avventurosa e movimentata è stata l’esperienza che lo portò al di fuori dei confini della coralità lunigianese, supportato da Primo Ceccarelli direttore del suo coro, il Coro La Montanara, e da Luigi Ferrari e Luciano Spinabianco entrambi del Coro Taverone per mettersi in contatto con la complessità del mondo della coralità toscana, italiana ed internazionale, aprendo le porte verso nuovi orizzonti fatti di scambi culturali e di sempre più numerosi rapporti di conoscenza e di amicizia tra popoli.

E sicuramente momento particolarmente emozionante fu la fase pre–assembleare, durante la quale Vittorino ed i colleghi lunigianesi con Benozzo Giannetti presidente dell’Associazione Amici della Musica di Ponsacco, ideatore e vero artefice di questa formula associativa, e con il contributo di Sebastiano Galligani del Coro La Genzianella, di Silvano Panicucci del Coro CRAL Nuovo Pignone, di Giancarlo  Pagni della Corale Puccini di Grosseto, di Claudio Malcapi de La Martinella, Primo Varni del Coro Monte Sagro ed altri, dei quali adesso non mi sovviene il nome, percorsero il cammino che operò una sintesi della pluralità  di riferimenti statutari e di valori etici,  ed individuò le linee guida sulle quali fu poi redatto il primo Statuto alla base della vita dell’Associazione Cori della Toscana.

L’approvazione avvenne  nell’assemblea tenutasi in Firenze nel salone di via Farini presso l’ Assessorato Regionale alla Cultura il 5 ottobre 1980.

La manifestazione e cerimonia di costituzione avvenne poi in Ponsacco alla presenza di numerose rappresentanze della coralità toscana e nazionale, di autorità civili e religiose e fra queste particolarmente significativa la presenza dell’allora Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione  della Regione Toscana Luigi Tassinari.

Infatti ancor oggi i partecipanti a quell’evento ritengono che l’impegno manifestato dall’assessore Tassinari in quella sede andò oltre le aspettative  e venne più che mantenuto; in realtà, diede da subito  la possibilità all’associazione di potersi organizzare ed usufruire dei locali dell’Assessorato alla Cultura situato a Firenze in via Farini,  nonché in prima persona si adoperò per dare vita alla legge regionale che avrebbe riconosciuto l’attività corale toscana.

Una legge che prevedeva, tra l’altro, finanziamenti da destinare alla coralità toscana tutta; impegno che poi nel corso del tempo ha subito un arresto, ma che successivamente, da ormai cinque anni ha ripreso ad erogare e, adesso, solo ed esclusivamente per il tramite della nostra Associazione e con la condizione che i destinatari siano nostri associati.

Il neo eletto presidente anche in quell’intervento sottolineò concetti ripresi anche ne “Io sono il prologo”:

…   sostengo che l’attività condotta dai cori abbia una sua fondamentale validità nella formazione culturale degli addetti ed anche nella loro formazione morale e civile specie nelle zone periferiche lontano dei maggiori centri di produzione culturali.

Infatti l’attività culturale toscana è ricca di iniziative : a Firenze e nelle città più importanti della regione ci sono innumerevoli offerte culturali si che chi ne voglia usufruire non ha che da scegliere. Viceversa in tutto il resto del territorio è estremamente difficile  fruire di tali iniziative, specie di quelle musicali.

Ecco quindi che l’attività dei gruppi corali diventa uno dei pochi stimoli per arricchire il bagaglio culturale di quelle popolazioni. Da qui la necessità di un organismo che coordini queste attività per offrire a tutti e allo stesso modo di accedere alle fonti della cultura.

Questo invito lo faccio anche mio, oggi che, raccolto il testimone di questo mio conterraneo, sono stato chiamato a guidare l’Associazione nell’attuale triennio. Vittorino invita, con quelle parole dette quasi quarant’anni fa, tutti noi a continuare nel cammino intrapreso per  essere esempio, veicolo di diffusione della cultura musicale, custodi della tradizione, aperti alla ricerca e all’innovazione, ma soprattutto soggetti attivi nel tramandare alle giovani generazioni i valori intrinseci della musica che non è solo armonia dei suoni ma è anche amicizia, solidarietà, unione di persone e concordia.

Compito oggi reso ancora più necessario e preminente per mantenere vivo lo spirito di appartenenza ed il desiderio di incontrarsi di nuovo per «cantare» quando al pari del muro di Berlino, saranno finalmente abbattuti i muri eretti da questa pericolosa situazione epidemiologica.